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La Corte d’Appello di Bologna, con la sentenza del 24 settembre 2024, ha riconosciuto nuovamente la sussistenza di un diritto all’immagine sui beni culturali in capo all’ente che li ha in consegna, sulla scia di quanto stabilito nei casi relativi al David di Michelangelo e all’Uomo Vitruviano di Leonardo Da Vinci.

Il caso in esame riguardava l’uso del ritratto del Duca Francesco I d’Este di Diego Velázquez sull’etichetta di una bottiglia di aceto balsamico, in assenza dell’autorizzazione prescritta dal Codice dei Beni Culturali.  

La sentenza ha confermato che può configurarsi un diritto all'immagine sul bene culturale, dal momento che il patrimonio storico-artistico ha un valore identitario per la nazione ed è, quindi, destinato ad essere fruito dall'intera collettività con modalità volte allo sviluppo della cultura.

La Corte felsinea ha inoltre stabilito che l'uso del ritratto del Duca d'Este associato alla confezione di aceto balsamico aveva prodotto un danno costituito dallo svilimento dell'immagine del bene culturale e dalla perdita economica patita dalla Galleria Estense di Modena, proprietaria del dipinto, per il mancato pagamento del canone di concessione e dei corrispettivi di riproduzione.